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Decalogo per la perfetta lezione di ballo

LE DIECI REGOLE D’ORO PER I MAESTRI

  1. La musica dovrebbe essere messa già qualche minuto prima dell’inizio. Quando le persone entrano nella sala devono essere accolti dalla musica. Tendenzialmente i ballerini più esperti si esibiscono e trascinano gli altri stimolandoli a imparare…così si balla e ci si diverte sfruttando i tempi di attesa dell’inizio lezione.
  2. Ottimo iniziare il riscaldamento studiando una coreografia. Si imparano i passi e i movimenti tipici e non ci si sente complessati quando la concorrenza balla in gruppo la stessa coreografia…
  3. Ripasso: quasi sempre le figure impegnative non vengono assimilate e senza ripasso vengono irrimediabilmente perse. Il ripasso è fondamentale in ogni tipo di didattica, altrimenti a fine anno rimane meno del 20% di quello che si è fatto. Ad ogni lezione ci vorrebbero almeno 10 minuti di ripasso, oppure una sequenza da ripetere ogni volta, aggiungendo poi la figura nuova della giornata, oppure una lezione intera di ripasso ogni tre/quattro lezioni.
  4. La parte tecnica, senza musica, non dovrebbe mai essere troppo lunga. La gente balla per divertirsi e senza musica entra in difficoltà e si intriscisce, specie se la lezione diventa troppo tecnica e verbosa. Basta vedere le facce dei ballerini quando ballano con o senza musica. Una lezione senza musica è come fare una faticosa e noiosa ginnastica. Quando i partecipanti della lezione si siedono a terra non è un buon segno.
  5. I maestri devono adattare la loro lezione al livello tecnico degli allievi. Se la scaletta prevista si rivela troppo difficile, devono prontamente adattarla al loro livello di apprendimento.
  6. Le lezioni complesse e difficili possono scoraggiare gli allievi. E’ meglio fare figure brevi curando bene l’esecuzione e lo stile, le figure lunghe fatte in fretta non vengono memorizzate e creano solo confusione. Meglio spezzare la figura in due o più lezioni per dare tempo agli allievi di assimilarle bene acquisendo sicurezza, stile e divertimento.
  7. La sala dovrebbe essere dotata di specchi a  parete, per potersi vedere e correggere, ma può essere ancora più utile, ogni tanto, filmare gli allievi per focalizzare i punti critici ed indirizzare il miglioramento. Meglio ancora se gli insegnanti si inseriscono fra le coppie testando  singolarmente gli allievi con consigli diretti che focalizzano i difetti fornendo le giuste correzioni.
  8. I maestri dovrebbero sempre, in un modo o nell’altro, fare una piccola esibizione, non solo per dimostrare i passi insegnati, ma anche perchè gli allievi devono avere per loro ammirazione e timore reverenziale…
  9. Alla fine della lezione la musica dovrebbe continuare in modo che nei tempi morti di cambio, fra una lezione e l’altra, si possa ballare. Si crea più energia e i più bravi stimolano gli altri.
  10. Il saggio a fine anno è importantissimo. I ballerini, in generale, amano esibirsi. Con il saggio gli allievi seguono di più, spingono al massimo e si concentrano in un periodo di fine corso nel quale l’impegno tenderebbe a calare. Si crea il giusto pathos e le coreografie del saggio si fissano profondamente nella memoria. Inoltre senza saggio ci si sente allievi di serie B. Non è necessario affittare un teatro, se ben organizzata basta la sala della scuola, ma anche  le piazze della città sono un buon posto per esibizioni “live”. E’ consigliabile iniziare per tempo, in modo che la gente possa assimilare e poi ricordare le figure. I saggi preparati all’ultimo momento sono stressanti e vengono realizzati male, lasciando tutti insoddisfatti. 

            Torino, febbraio 2022,                                                                                    Luigi Torchio